Musica consigliata:
Proseguiamo con la serie sulle grandi domande esistenziali: e il Tempo?
Scriverò Tempo, con la lettera maiuscola, immaginando di personificarlo in una creatura malvagia, che interferisce con la nostra esistenza e va a braccetto con l’ormai arcinoto Stress (altra creatura un po’ infame).
E inserirò, giusto per spezzare un po’, qualche foto che mi fa pensare al tempo, quello con la minuscola. A caso.
Che vogliamo dire sul Tempo?
Che non è mai abbastanza, che servirebbero le giornate di 40 ore.
Altro?
Il mio rapporto controverso col “Tempo” inizia all’università, quando ho cominciato ad avere una prima infarinata sul “come funziona”. Quando ho iniziato a rendermi conto di tutte le cose che voglio fare, che fino ad allora tenevo ben protette da uno spesso strato di semi-apatia. Un po’ come tengo i miei poderosi addominali (no joke) protetti da uno spesso strato di lardo.
Anche perché, a parte un po’ di attività fisica e la scuola di musica, diciamocelo, che cavolo ho fatto durante il liceo? Ho studiato? Più o meno.
Ho frequentato un corso di grafica, ecco, questo si.
Poi?
Mi rendo conto che è impossibile scrivere di questo argomento senza imbattere almeno una volta nell’espressione
“Se potessi tornare indietro nel Tempo…”
Cosa farei?
Beh, io, a memoria d’uomo, ho due grandi rimorsi “storici”: quello di non aver mai studiato pianoforte COME SI DEVE, quando ne avevo piena possibilità, e quello di non aver imparato a disegnare… come si deve.
Ma al di là di questo.
All’università mi sono destato dal mio criosonno millenario, ho ripreso a suonare, ad un certo punto avevo 5 progetti musicali aperti, ho fatto fruttare al massimo tutto ciò che avevo appreso durante il corso di grafica, lavoricchiavo, ogni tanto studiavo pure – pensa te!
Poi le cose sono andate a complicarsi sempre più.
Per un motivo o per un altro i progetti musicali (tutti tranne uno) sono naufragati, poi ho cominciato con la fotografia, ad un certo punto mi sono persino laureato.
Nel frattempo capivo tante cose. Immagazzinavo esperienze, le processavo, cercavo di capire, superando periodi più o meno impegnativi, nei quali mi trovavo a mettere tutto in discussione.
Un overflow costante di informazioni che il mio sistema ha seriamente faticato a gestire.
Sulla “gente”, sul Tempo, sulle mie capacità, sulle mie “features”, sui miei pregi e sui miei difetti. Analizzavo, capivo e cercavo di mettere in pratica.
Da quel momento in poi il caso “Felicioni” è esploso.
Sorvolo sui tre anni immediatamente successivi alla laurea perché questo non voleva essere un testo autobiografico e perché “ho già dato”.
Che vogliamo dire sul Tempo? Che è?
È un’entità? Il Tempo passa, corre, inesorabile. Ti scappa da sotto al culo. Segna lo scorrere della vita, lo scandisce, lo misura, ne da una quantificazione comprensibile a noi esseri umani, che amiamo così tanto complicarci la vita. E nel Tempo ci viviamo, con esso “ci misuriamo” in ogni frangente della nostra esistenza.
Per me il Tempo è sicuramente una creatura molto complessa da domare.
L’organizzazione è diventata un punto cruciale della mia vita.
Mi rendo conto che spendo molto del mio Tempo nell’organizzazione del mio Tempo (?!??!?).
Nel mettere in ordine, dentro la mia testa e fuori, nel darmi delle milestones qua e là, nel fissare deadlines e, soprattutto, nel non rispettarle.
Scherzo (più o meno).
Il Tempo può essere il miglior amico o il peggior nemico di un libero professionista. Cerco di aiutarmi come posso, principalmente con la carta, scrivendo. In questo periodo in particolare sono dannatamente “pieno”, al punto che nessun muro mi sembra abbastanza robusto per poterci sbattere la testa con la speranza che resista all’impatto senza frantumarsi.
Una mattinata di riprese comporta un tot di ore di lavoro in post, che dev’essere infilato tra una trasferta a San Pietroburgo, un weekend di lavoro a Peschici, un corso di 4 giorni per conseguire una certificazione importante, un po’ di fisioterapia, la gestione della mia “comunicazione professionale”, e sto tralasciando tutta un’altra serie di aspetti sicuramente non meno importanti, ma certamente più privati.
A volte mi sento vagamente smarrito (come in questo momento, e siccome sono su un aereo e non posso fare niente per “impiegare il Tempo”, do libero sfogo al disagio e scrivo). Probabilmente tra poco comincerò ad organizzare compulsivamente il periodo immediatamente successivo a questa trasferta appena conclusa.
Vorrei farlo con serenità, ma ciò non è sempre possibile.
Soprattutto quando ti rendi conto di quanto “il Tempo, in fondo, sia quello”.
La cosa ironica è che in questo momento ho numerose deadlines importanti che, credeteci o no… coincidono con il giorno in cui compirò 30 anni.
L’IMPORTANTE È NON PERDERE TEMPO!
(applausi)
Come dicevo: miglior amico e peggior nemico.
Un’attenta organizzazione e passa la paura: riesci persino a trovare il Tempo per dedicarti a te stesso, ai tuoi cari, ad evadere, a rilassarti.
A volte però, come in questo caso, l’attenta organizzazione non basta e ti ritrovi a fare i conti con l’altra parte della medaglia. Quella che ti porta a lavorare anche di notte. Quella che ti stressa.
E giù a stendere liste.
Se c’è una cosa che ho capito, dall’alto della mia poco veneranda esperienza, è che uno degli aspetti più importanti, in life, è il saper scegliere le persone di cui ci si circonda, perché la tossicità degli esseri umani sul proprio ecosistema può avere ripercussioni letali; basta veramente poco per risentirne e scombussolare un delicato equilibrio, costruito a fatica.
Per il resto, per ciò che non dipende dagli altri, bisogna fare il possibile, nei limiti del possibile.
Negli anni sono riuscito a sviluppare una certa “velocità” nel mio lavoro, questa è una “feature” che ho sempre messo a disposizione di me stesso e degli altri. Vorrei che fosse sempre sufficiente.
Una cosa sicura è che, sempre negli anni, ho sviluppato una paura inconscia di “restare senza far niente”.
Anche in questo momento, sull’aereo, potrei dormire e recuperare un po’ di sonno, e invece no.
Scrivere, guardare le nuvole e ascoltare musica è, per me, uno dei migliori modi per impiegare il Tempo.
Cheers.